domenica 4 dicembre 2011

Concorso Fotografico: RISCATTIAMO BESANA!

Abbiamo organizzato il concorso fotografico, "RISCATTIAMO BESANA"!
Cerchiamo volenterosi fotografi che immortalino le bellezze e le brutture del paesaggio di Besana e dintorni! Spedite le vostre fotografie a quibesanalibera@gmail.com entro il 30 aprile 2012.
Per il regolamento completo, i premi ed ulteriori informazioni visitate il sito:
www.quifoto.altervista.org

VI ATTENDIAMO NUMEROSI!!

lunedì 13 giugno 2011

L'alternativa dei referendum

Grazie a tutti. In questo momento sono pervaso da un senso di pace e gratitudine sconfinato. Voglio perciò, prima di tutto, esprimere i miei più sentiti ringraziamenti a tutte le persone straordinarie che hanno permesso di dare una voce, una speranza, ai tanti cittadini besanesi, italiani, che volevano dire la loro sul futuro proprio e dei propri figli.

Ciò che mi stava più a cuore, confesso, erano i due quesiti sull'acqua, ma sono felice anche per il risultato su nucleare e legittimo impedimento.
Spero che la forte, netta presa di posizione che è stata assunta sia accompagnata da un rinnovato impegno, da parte di tutti, nel vigilare sulla gestione dei servizi idrici, sollecitando le amministrazioni pubbliche a garantire, laddove possono, minori sprechi e maggiore efficienza. Abbiamo ribadito che l'acqua è un bene comune: occupiamocene collettivamente. Senza dimenticare, ovviamente, l'impegno individuale, che passa attraverso la riduzione degli sprechi - bandite piscine e autolavaggi domestici - e la razionalizzazione degli utilizzi quotidiani. Un esempio? Chiudiamo l'acqua della doccia, mentre ci insaponiamo.

Il medesimo ragionamento si applica al terzo quesito referendario: rinunciare al nucleare chiede, anzi esige, un rinnovato impegno nella direzione del risparmio energetico, delle energie rinnovabili, dello sviluppo sostenibile. Possiamo cominciare noi, noi tutti, singoli cittadini, a dare una svolta a questo paese, cominciando dalle due ruote - a pedali, non fornite di roboanti e fuligginosi motori - dal consumo di cibi freschi e locali, dal risparmio sul riscaldamento, dal solare. Le possibilità che abbiamo per condurre una vita più sostenibile sono infinite: basta riscoprire il piacere di farlo.

Sono stati lunghi mesi di campagna referendaria, portata avanti con passione e dedizione anche dai ragazzi di Qui Besana Libera. Si sono organizzate tante iniziative, si è parlato con tante persone, ci si è confrontati con tutti, creando molte occasioni di dialogo fra la cittadinanza. Ci tengo in particolar modo a ringraziare il comitato referendario di Besana, che si è dimostrato un grande esempio di partecipazione collettiva “dal basso”, lavorando sempre con entusiasmo, fantasia e passione. Un grazie anche al gruppo di Insieme per Besana, che ha sostenuto la campagna da subito.

Purtroppo i referendum sono stati solo abrogativi. L'alternativa, però, c'è. Immaginiamola, costruiamola, insieme.

Jacopo Margutti

domenica 8 maggio 2011

L'importanza dell'H2Oro

Il 12 ed il 13 giugno si terrà il referendum sull’acqua pubblica. Occorre approfondire e discutere su questo importante evento.
Abbiamo intervistato Fabrizio De Giovanni, attore e autore teatrale, che col suo spettacolo “H2Oro” ci spiega perché l’acqua è un bene fondamentale e deve restare comune.
Lo spettacolo ha debuttato nel 2006 a Cologno Monzese e da allora ci sono state più di 300 repliche in tutta l’Italia(le regioni che mancano all’appello sono solo Sardegna e Valle d’Aosta).




Come è nata l’idea  di “portare in scena” una tematica attuale come quella dell’acqua-bene pubblico?
FDG :Ho iniziato la mia carriera teatrale nel 1981, con Dario Fo. Ho subito capito che il teatro è un’occasione per diffondere idee importanti e far riflettere la gente.
Provo un profondo senso del dovere  verso il pubblico, che fa la fatica di venire a teatro e pagare il biglietto: ho il dovere di dire cose intelligenti ed utili, diverse dalla solita “campana” di informazione, da cui siamo racchiusi.
Dopo aver proposto spettacoli sulla Shoah, con  Roberto Carusi, mi sono interessato al tema dell’acqua e ho scoperto un vero e proprio universo da esplorare.

Nel suo spettacolo critica i media che troppo spesso fanno disinformazione sull’argomento...
 Purtroppo molti mezzi d'informazione sono asserviti al profitto e le notizie sono date in base al loro livello economico. L’informazione dovrebbe essere sovvenzionata e controllata. Se è asservita, è ovvio che non sarà mai oggettiva.
Per me è vitale che il mio spettacolo offra al pubblico un’informazione completa ed approfondita, che smentisca i dati falsi che i media ci propongono ogni giorno.

Qual è il messaggio che più le interessa comunicare per mezzo del suo spettacolo?
Voglio aiutare il pubblico ad avere un approccio sempre critico verso le notizie che vengono date.
La TV ed i giornali spesso ci prendono in giro e noi non ce ne accorgiamo neanche.
Non bisogna aderire incondizionatamente al pensiero dominante, ma approfondire, partecipare, prendere iniziativa per scoprire la verità.

Cosa possiamo fare per questo referendum, oltre che a votare, ovviamente?

Sto lavorando molto intensamente, portando in giro questo spettacolo; è una gran fatica, ma ho l’opportunità di parlare a molte persone e dire cose che di cui non sarebbero a conoscenza altrimenti.
Il mio voto ne vale quindi 400.000, tutte le persone a cui ho parlato in questi anni.
Ognuno deve fare del suo meglio per diffondere la tematica, che i media si ostinano a mettere in secondo piano.  

A questo proposito, potrebbe parlarci di padre Zanotelli?
Alex Zanotelli è un  missionario comboniano, che da anni combatte la battaglia per l’acqua pubblica. Ha organizzato un digiuno,che si terrà il 9 giugno a Roma, in piazza San Pietro.
Una posizione forte, presa da dei religiosi.
Il problema di oggi è il quieto vivere, l’inerzia mentale, il non aver voglia di schierarsi.
Occorre risvegliare le coscienze: il referendum è importante per ognuno di noi, a prescindere
dal nostro schieramento politico.
Io personalmente accolgo tutte le idee che ritengo giuste. Piuttosto che stare dalla parte di una fazione politica, mi schiero dalla parte di un giusto pensiero.

DAB

domenica 17 aprile 2011

Le brutture del (senso) comune.

Ieri sera, giovedì 14 aprile, consiglio comunale. Ciò che segue è accaduto davvero.

L'antefatto
A Besana il sindaco Gatti è in difficoltà, da mesi: la lega ha fatto pressione per avere una poltrona nel consiglio di amministrazione della casa di riposo Scola di Brugora. È arrivata, addirittura, a boicottare i consigli comunali, paralizzando l'amministrazione del comune. Il coraggio di combattere per ciò in cui si crede è cifra dell'onore di un uomo, soprattutto dove ciò comporta sacrifici.

Un consiglio in malafede
Il sindaco, dunque, è costretto a cedere, garantendo lo scoglimento del consiglio di amministrazione della casa di riposo. Non solo, ringrazia anche la lega per l'attento lavoro di revisione delle nomine, che ha permesso che emergeressero le anomalie burocratiche.
Per spiegare l'ovvio: il sindaco ha ceduto al ricatto, lo ha ammesso pubblicamente ed ha pure ringraziato. Se è sì sgradevole evidenziare la debolezza altrui, lo ritengo necessario per spiegare ciò che segue.
La lega, mano ferma e sangue freddo, pretende dettagli: Quando? Quanto? Preme lo stivale sul petto dell'avversario a terra. L'empatia verso il prossimo è un sentimento antico, primitivo, incontrollabile: mi ritrovo a provare pena per il sindaco, a volerlo difendere. Non c'è ragione che giustifichi tanto abbietta umiliazione.
Si apre il dibattito, tocca all'opposizione. Alle osservazioni politiche del caso, cioè sulla tenuta dell'amministrazione e susseguente (im)possibilità di governare, segue l'improvvida rivelazione delle proposte avanzate, segretamente, dal sindaco all'opposizione nei giorni più bui del suo mandato, quando temeva la definitiva defezione dei ranghi leghisti. S'infiamma di sdegno l'ala pidiellina, che sì gravi calunnie mai s'erano udite. Il prezzo richiesto dall'orgoglio, nelle parole dei più, non è mai troppo alto, se non si deve pagarlo: e così, dicono, se le accuse fossero vere, sarebbero state dimissioni. "Pinocchio!", sento urlare dietro di me.



L'ardimento
Il tafferuglio prosegue, nello sconcerto generale. Gli animi si infervorano, tanto che un virulento vicesindaco dichiara, dato che lo accusano di parlare senza che gli sia stato concesso, "io la parola me la prendo!". Il fulgido ardimento del virile vicesindaco mi rammenta all'istante di gloriosi giorni, quando la lassitudine borghese, che da sempre si fa scudo con norme infondate (io me ne frego!), svanì nell'alba gloriosa della gioventù italiana. Il momento catartico è, ahimé, rovinato dall'esplosione di indecorose, sguaiate urla da stadio - "buffone! buffone!" - in cui, mio malgrado, mi faccio trascinare, non comprendendo quanto suonino inopportune in sì grave circostanza. La delusione maggiore arriva però dal gagliardo vicesindaco. Pur volendo difendere, con sprezzo del pericolo, la patria dal cancro bolscevico (intento lodevole!), inciampa nei modi e l'azione necessaria si fà solo istigazione "vieni a dirmelo fuori, buffone".

Abbandono l'aula, frastornato, scoraggiato. Un senso di alienazione profondo da tutto e da tutti.

Jacopo Margutti


Se non ora, quando? Uniti per i diritti delle donne.

Il 2011 si è aperto con una serie di importanti iniziative, per segnalare ed approfondire la tematica dei diritti delle donne e del loro ruolo nella società. Durante il mese di marzo le ragazze dell'associazione "Non è colpa di Pandora" hanno organizzato una serie di serate, dal titolo "Le notti di Pandora", per sensibilizzare sulla questione.
Il tema del primo incontro è stato quello della violenza sulle donne: con filmati e letture le "Pandorine"hanno analizzato le varie modalità, che vanno dallo schiaffo fino alla vera e propria oppressione psicologica, con cui gli uomini sottomettono il gentil sesso.
Il secondo evento è stato la "Carnival Party"; il 12 marzo, una festa in maschera, nella quale molti giovani hanno dato il loro supporto all'associazione.
La serata conclusiva, una settimana dopo, è stata "Pandance", uno spettacolo di danza, in cui ogni balletto rappresentava un particolare aspetto della vita della donna.


L'istituto ITC Gandhi di Besana ha tenuto due incontri su questa tematica.
Il 5 febbraio Adele Mapelli dell'università Bocconi ha parlato del ruolo della donna nella
società italiana. I punti più importanti sono stati:
- la differenza  tra  uomini e donne nell'ambiente lavorativo, dove mancano incentivi per la maternità e per le lavoratrici con famiglie numerose.
-l'immagine distorta della "donna-oggetto" che i media continuano a pubblicizzare.
- l'importanza della donna per la società.  Colpisce la frase del premio Nobel A. Sen
  "Laddove vi sono più donne, aumenta il pil nazionale."

Nel secondo incontro, avvenuto l'8 marzo, il regista Alessio Rupalti ha proposto "Valeria", cortometraggio sulla violenza contro le donne, ed ha poi risposto alle domande del pubblico.

Un ringraziamento a tutte le persone che hanno organizzato e continueranno ad organizzare queste serate: abbiamo avuto modo di imparare e riflettere, ma anche divertirci e socializzare, uniti da una causa davvero importante.

DAB

Ecco il corto:"Valeria" di Alessio Rupalti.